Quest’anno abbiamo sguinzagliato una agente speciale al Carnevale di Venezia, la nostra Presidente Fabiana Stranich: le foto dell’articolo sono sue.
Prima però vediamo di inquadrare la manifestazione dal punto di vista storico e di dare qualche curiosità.
Il Carnevale di Venezia è una festa tra le più conosciute e apprezzate al mondo. Le sue origini sono antichissime, il vocabolo Carnevale venne citato per la prima volta attorno al 1094.
La festa venne istituita ai tempi della Serenissima Repubblica di Venezia per concedere alla popolazione un periodo dedicato alle feste, al divertimento, alla musica, ai balli sfrenati. Ci si poteva in questo modo allontanare dalle tensioni che si creavano in una società a cui venivano normalmente imposti limiti molto rigidi in tema di questioni morali e ordine pubblico.
Le maschere e i costumi garantivano l’anonimato e quindi le persone potevano celare non solo la propria identità, ma anche il sesso e l’appartenenza a un determinato ceto sociale al punto che, incontrandosi per le strade il saluto era: “Buongiorno signora maschera!”.
Durante il Carnevale la città attraeva anche numerosi forestieri che partecipavano insieme ai veneziani alle manifestazioni spensierate e giocose.
A fine 1200 cominciò un vero e proprio commercio di maschere e costumi e iniziarono a essere prodotti degli strumenti per la lavorazione specifica di materiali quali argilla, cartapesta, gesso e garza che venivano forgiati dai cosiddetti mascareri. Costoro divennero dei veri e propri artigiani, i quali arricchivano le loro opere con tanti colori, disegni, ricami, perline e piumaggi realizzando maschere di fogge e fatture sempre più sofisticate e la loro attività divenne ufficialmente un mestiere.Uno dei travestimenti più comuni del carnevale antico è sicuramente la Baùta.
Figura indossata sia da uomini che da donne, costituita da una maschera bianca sotto un tricorno nero, avvolta dal tipico e avvolgente mantello scuro, il tabarro.
Questo travestimento veniva usato anche a teatro e negli incontri galanti, ogni qualvolta si desiderasse la libertà di corteggiare o essere corteggiati, garantendo reciprocamente il totale anonimato. La forma della maschera sul volto assicurava la possibilità di bere e mangiare senza doverla togliere.
Durante il Carnevale le attività dei veneziani passavano in secondo piano perché concedevano tanto del loro tempo a burle, festeggiamenti, divertimenti ed eventi che venivano allestiti lungo tutta la città, soprattutto in piazza San Marco, lungo la Riva degli Schiavoni e in tutti i maggiori campi di Venezia che si animavano con spettacoli con animali ed esibizioni di giocolieri, acrobati, musicisti, danzatori. Oltre alle manifestazioni nei luoghi pubblici all’aperto, si diffusero presto rappresentazioni di ogni genere presso case private. E nelle dimore dei sontuosi palazzi veneziani si iniziarono a ospitare grandiose e lunghissime feste con sfarzosi balli in maschera.
Il Carnevale diede impulso poi a importanti spettacoli all’interno dei teatri privati con rappresentazioni finanziate dai nobili dell’epoca che affidavano le recite ad attori sempre più affermati. Nel tempo emersero vari autori teatrali di grande talento e le opere divennero via via sempre più raffinate. Risale al 1750 la definizione di Commedia dell’arte, inserita da Carlo Goldoni nella sua commedia Il teatro comico e riferita ad attori professionisti che, vestendo delle maschere, improvvisavano le recite con grande maestria.
Il Carnevale di Venezia raggiunse il suo massimo splendore nel XVIII secolo e divenne di riconoscimento internazionale. A quest’epoca risalgono le avventure di uno dei personaggi più celebri del tempo, Giacomo Casanova.
A fine 1700, dopo la caduta della Serenissima, vennero proibiti i mascheramenti in pubblico mentre perdurarono nelle feste private all’interno dei palazzi e nell’ambito del Gran Ballo della Cavalchina, festa riproposta dal Teatro la Fenice fino a pochi anni fa. Fu lo stesso Teatro, nel 1979, insieme al Comune di Venezia, alla Biennale, agli enti turistici e ad associazioni di cittadini, che contribuì a riportare alla luce parte delle antiche tradizioni dello storico Carnevale, dopo quasi due secoli.
Ed è così che oggi, grazie a una visibilità mediatica eccezionale, il Carnevale di Venezia è tornato ad avere enorme successo, attraendo turisti e fotografi da ogni parte del mondo ad affollare le calli e le piazze della splendida città sull’acqua, intenti ad ammirare e immortalare meravigliose figure mascherate.