Fotografia e cinema

Fotografia e cinema, cinema e fotografia

Dopo la lezione con Francesca Martinelli sulla fotografia come principio di suggestione per la settima arte, ecco un approfondimento che privilegia le tendenze creative di questo secolo e non solo.
Prima però ci soffermiamo ancora un momento su Kubrick.
Abbiamo già parlato di lui e di alcuni dei suoi film più famosi, e di come fosse stato fortemente influenzato dalle foto di Diane Arbus (le famose gemelline…) e anche dai lavori di “Wegee” Arthur Feelig in altre occasioni.

Stanley Kubrick

Kubrick – il quale, lo ricordiamo, nasce fotografo –  è stato ispirato anche dalla pittura e dalla letteratura o da entrambe contemporaneamente, come nel caso di Barry Lyndon, tratto da un romanzo di William Makepeace Thackeray.
Molte scene del film sono evidentemente tratte da quadri (Il bacio di Hayez e molti altri) e hanno una caratteristica comune: sono girate con luce naturale perché Kubrick volle mantenere le atmosfere del XVIII secolo, quando la luce elettrica non esisteva.

Sotto: Eyes wide shut, sopra il quadro di James Ensor

Un obiettivo straordinario!

Girare “a lume di candela” fu problematico e per questo il regista lottò a lungo (qui potete leggere tutta l’incredibile vicenda) per avere nelle proprie mani l’obiettivo più luminoso mai realizzato: un Carl Zeiss Planar f/070!

Dal 2000 ai giorni nostri, la consacrazione del digitale

Da Kubrick a oggi è cambiato molto: un buon cinefilo può riconoscere quando è stato girato un film solo dalla “tinta” dei colori.
All’inizio degli anni 2000 il digitale diventò abbastanza affidabile da sostituire o quasi la pellicola anche nel cinema.
Da questo punto di vista “Collateral” (2004), con due protagonisti come Tom Cruise e Jamie Foxx e diretto da Michael Mann,
fu una specie di pietra miliare che influenzò in modo notevole la fotografia cinematografica e anche televisiva, quella delle popolarissime serie.

Collateral

Il film fu girato con uso relativo di luci da set cinematografico, cercando di mantenere le scene per come si sarebbero presentate con l’illuminazione naturale. Un realismo che dava molto spazio alle ombre, ai colori attenuati, alle luci fioche: una specie di estetica notturna e spesso crepuscolare.

Due grandi fotografi

Nel cinema quindi la figura del direttore della fotografia, che è sempre stata centrale, ha assunto un’importanza ancora maggiore.
Due famosi fotografi di cinema che hanno contribuito in modo essenziale al successo di questo trend – che ovviamente è stato spesso copiato male – sono Emmanuel Lubezki e Roger Deakins.

The revenant

Lubezki ha vinto ben tre Oscar di fila dal 2013 al 2015 rispettivamente per Gravity, Birdman e The Revenant. In particolare quest’ultimo è girato interamente a luce naturale e si vede (oppure no, dipende)!
Lubezki lavora con registi mitici come Alfonso Cuarón, Terrence Malik, Tim Burton e González Iñárritu.
Roger Deakins detiene un record e cioè è stato in corsa per l’Oscar ben tredici volte prima di vincerne uno, nel 2018, per il film Blade Runner 2049, premio ribadito poi nel 2020 per il film 1917.
Deakins è il fotografo dei Fratelli Coen e probabilmente basterebbe questa notizia, ma ci piace ricordare il pazzesco bianco e nero de L’Uomo che non c’era.
Ha lavorato, tra gli altri, anche con Sam Mendes, Denis Villeneuve e Martin Scorsese.

L’uomo che non c’era

Conclusioni e spunti

Questo articolo è solo uno spunto di riflessione a complemento dell’incontro con Francesca Martinelli. Per chi è interessato all’argomento, che è davvero vastissimo, a seguire altri suggestioni.
Per esempio la composizione è un altro tema che rende consanguinei cinema e fotografia. Ci sono registi che puntano molto sull’uso delle simmetrie (lo stesso Kubrick, Wes Anderson maestro anche dei colori complementari) e altri che amano lo stile documentaristico del reportage.

Wes Anderson – Budapest Hotel

Per finire alcuni titoli alternativi, non tutti facilmente reperibili, di film in cui la fotografia o i fotografi sono protagonisti e che possono incrementare per vari motivi la nostra cultura e tecnica fotografica:

  1.   Il caso Minimata – La storia vera di un caso fotografico straziante
  2.  Life through a lens – Il documentario sulla fotografa Annie Leibovitz
  3. Il sale della terra – Il docufilm di Salgado
  4. Mille volte buona notte – La storia di una fotoreporter di guerra che è anche moglie e madre
  5. I sogni segreti di Walter Mitty – La storia di un sognatore che grazie alla fotografia realizza i suoi sogni
  6. Racconti di luce – La docuserie Canon-National Geographic
  7. Istantanee – Un film sulla fiducia, l’isolamento, la fotografia e la verità
  8. Alla ricerca di Vivian Maier – Una donna di cui si sono conosciute le doti fotografiche troppo tardi
  9. Search for the afghan girl – Il documentario di Steve McCurry alla ricerca della ragazza afgana
  10. Il fotografo di Mauthausen – La storia vera di un fotografo deportato