Il 16 settembre riprende l’attività didattica della nostra associazione, con il workshop sulle basi dell’uso del flash in primis – tenuto da Nevio Saule – e a seguire il corso base di fotografia e il corso intermedio.
Queste attività vedranno impegnato tutto il nostro corpo docente e, soprattutto, saranno una quarantina gli allievi!
Per rendere ancora più piacevoli le lezioni abbiamo pensato di decorare la grande sala della XXX Ottobre riproponendo la mostra “Identità costruite”, già esposta nel maggio scorso alla Libreria Feltrinelli con grande successo.
In questo modo gli allievi del corso base forse saranno ancora più motivati nel vedere il lavoro di due associati che si sono avvicinati alla fotografia da relativamente poco tempo.
La mostra “Identità costruite”
In un mondo sempre più a misura di profitto in cui le logiche mercantili sono prevalenti in ogni campo, la vera ricchezza è il tempo libero. Negli spazi che riusciamo a ritagliarci tra un’incombenza e l’altra abbiamo la possibilità di dedicarci a ciò che ci piace e ci emoziona e quindi di costruirci un’identità emotiva e culturale.
Mutatis mutandis, le città sono progettate ed edificate per esprimere l’identità delle persone che ci vivono nell’arco dei secoli e rispondere alle esigenze prioritarie del territorio: Trieste non fa eccezione.
La fotografia è un esempio di attività disintossicante e salvifica: la mostra fotografica “Identità costruite” va a indagare questi territori – psicologici e concreti – di libertà.
Eleonora Bernucci, con il progetto (S)oggetti cari, apre uno spiraglio metafotografico perché tramite il suo hobby ritrae persone che posano insieme agli oggetti che nutrono i loro passatempi in una narrazione senza tempo immersa in un non luogo.
Francesco Tuppo, invece, è una di quelle persone fortunate che fa coincidere il proprio lavoro di architetto con la passione per la fotografia e con il suo progetto “Vostra altezza” ci guida in un viaggio ad alte quote sopra a una Trieste spesso sconosciuta.
Qui una breve carrellata di foto scattate durante l’allestimento della mostra.
Insomma, si ricomincia con la fotografia in tutte le sue declinazioni!