Ormai la frase “le regole esistono per essere infrante, ma prima bisogna conoscerle” è diventata un mantra che prescinde dall’argomento trattato: gli oratori più o meno eloquenti e facondi ne fanno un uso talmente smodato che una moratoria di una cinquantina di anni sarebbe auspicabile. Ma, di là delle banalizzazioni, ha un senso? Probabilmente sì, ma bisogna contestualizzare.
I Grandi dell’umanità, nell’Arte e non solo, hanno sempre sovvertito le regole tanto che si può parlare di un prima e di un dopo il loro passaggio. Da Vinci, Bach, Mozart, Einstein, Freud e potremmo andare avanti abbastanza a lungo, sono solo banalissimi esempi di geni.
Ma noi gente comune, quando ci guardiamo allo specchio, vediamo un Mozart della fotografia? Oppure vediamo un fotografo il quale, pur dopato di un’autostima mal riposta, dopo uno shooting lancerà nel cestino – virtuale oltretutto, ché manco un cestino vero ci meritiamo – il 99% dei propri scatti e che farebbe bene a ripensarci anche per l’1% che ha salvato?
Allora, cominciamo a chiamarle indicazioni invece di regole e vediamo le più conosciute quando si parla di composizione in ambito fotografico. Indicazioni che sono in divenire da sempre, perché in base al contesto sociale, politico e religioso sono cambiate e non di poco nell’arco dei secoli. Intanto, come si potrebbe descrivere la composizione? Una buona definizione potrebbe essere “la migliore disposizione degli elementi all’interno di un’inquadratura mirata alla valorizzazione del soggetto”.
Ora vediamo un paio di queste indicazioni nello specifico con un sintetico commento.
La regola dei terzi
È la più nota di queste linee guida per la composizione. Consiste nel mettere il soggetto della foto su uno dei cosiddetti “punti di forza” segnati in rosso.
La sezione aurea
Sulla sezione aurea si potrebbe disquisire a lungo anche sforando nella matematica e nella filosofia esoterica. A noi interessa solo sapere che è come una “regola dei terzi” potenziata, in cui il soggetto va posizionato sui punti di forza o sulle linee di intersezione della griglia.
Le diagonali
Molte indicazioni sulla composizione fotografica hanno lo scopo di far in modo che l’occhio dell’osservatore sia trascinato all’interno della foto, ad esempio verso il soggetto principale.
Un modo universalmente riconosciuto di guidare l’occhio dell’osservatore è quello di usare linee diagonali.
La simmetria
Per simmetria si intende l’equilibrio visivo tra due metà di un’immagine. Entrambi i lati hanno lo stesso “peso”, il che significa che la composizione è distribuita uniformemente. Un lato non risulta ingombrante rispetto all’altro.
Solo queste poche indicazioni bastano e avanzano per fare un bel balzo qualitativo alle nostre foto. E a nessuno passa per la testa di rompere indicazioni, perché la frase non ha quella connotazione eroica e un po’ piaciona e autoreferenziale dell’altra.
Poi bisogna fare altre considerazioni: la nostra sarà una composizione statica o dinamica? Quanto è importante il punto di ripresa e come sceglierlo? E la prospettiva?
Ne parleremo in un’altra di queste “pillole” che si occupano di fotografia e zone limitrofe.